[Versione Integrale] L’università Politecnica delle Marche punta all’internazionalizzazione, ma i diritti degli studenti stranieri vacillano
- flageaterscollecti
- 5 mag
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Le università pubbliche sono in crisi da tempo; i bilanci sono martoriati da continui tagli pubblici mentre il numero d’iscritti continua a precipitare. Infatti il Rapporto Anvur 2023 sottolinea il cambiamento della composizione degli iscritti alle università negli ultimi dieci anni: mentre le università pubbliche si sono ridotte (-19 mila studenti), sono aumentati studenti e studentesse di quelle private (+22 mila) e soprattutto di quelle telematiche (+180 mila).[1]

Gli atenei di alcune regioni meridionali hanno subito nel decennio un vero e proprio tracollo di iscrizioni, ben superiore agli andamenti demografici: in Abruzzo, ad esempio, il calo è stato superiore al 30 per cento, seguito a ruota da Basilicata, Calabria e Sicilia.
Per il rilancio, l'obiettivo è aumentare l'attrattività delle università statali e incrementare le iscrizioni. Le strategie adottate dagli atenei di medie dimensioni mostrano un posizionamento competitivo chiaro: i principali rivali sono le università telematiche di successo. Le parole chiave sono quindi flessibilità e internazionalizzazione. Flessibilità si traduce nella facilitazione del percorso universitario, rendendolo più adattabile alle esigenze degli studenti, ad esempio attraverso l'erogazione di didattica mista. L'internazionalizzazione degli atenei, invece, mira ad attrarre studenti da tutto il mondo per incrementare le iscrizioni. Questo bacino di potenziali iscritti è, infatti, difficilmente raggiungibile dalle università telematiche e anche dalle università private, considerando le scarse disponibilità economiche delle aree di incremento demografico da cui proviene il bacino in questione.
Tra i criteri di riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università Statali c’è anche la mobilità internazionale delle università statali; il Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti è stanziato anche al fine di promuovere l’attrazione di studenti internazionali e attività di internazionalizzazione.[2] Nel 2024 sono stati stanziati 234.330 euro da tale fondo all’Università Politecnica delle Marche. [3]Senza entrare nei tecnicismi del metodo di calcolo del FFO, la quota aumenta con la crescita del numero di iscritti, e il fondo in questione aggiunge una premialità per determinati criteri inerenti gli studenti internazionali presso l’università statale.
In generale, è corretto affermare che i fondi totali stanziati a una singola università statale possono aumentare se l'ateneo riesce ad attirare più studenti internazionali, rispetto a un aumento equivalente di studenti nazionali. Tale aumento dei fondi totali non è però direttamente legato a un costo maggiore per l'università per ciascuno studente internazionale.

L’Università Politecnica della Marche, come si evince dal piano strategico (aggiornamento 2025, pagina 32), ha deciso di puntare molto sull’internazionalizzazione promuovendo una didattica in lingua che formi nuove generazioni. ‘’Le opportunità offerte dal territorio europeo e soprattutto extracomunitario sono notevoli. Si pensi, a titolo esemplificativo, alla domanda di formazione universitaria proveniente dai Paesi dell’Oriente e del Medio-oriente in cui la componente giovanile è consistente e in aumento.’’ [4]L’obbiettivo di internazionalizzazione è così ambizioso da essere entrato tra le priorità strategiche e da aver modificato anche la Vision della stessa Università: “Essere un centro di eccellenza integrato rivolto alla comunità territoriale e internazionale”[5]
L’Università Politecnica delle Marche continua a rafforzare il proprio percorso di internazionalizzazione grazie al successo del corso di laurea triennale in lingua inglese “Digital Economics and Business” (DEB), attivato presso la Facoltà di Economia.
Negli ultimi anni, il corso si è affermato come uno dei principali poli di attrazione per gli studenti extra-comunitari, tanto da rappresentare attualmente il principale canale di accesso all’Ateneo per i candidati internazionali.
Per l’anno accademico in corso, sono state presentate oltre 12.000 domande di prevalutazione, un dato in forte crescita rispetto al passato. Di queste, circa 8.500 candidature sono state ammesse, con o senza riserva: più del doppio rispetto alle ammissioni complessive registrate lo scorso anno.
La provenienza degli studenti conferma la forte attrattività del corso nei Paesi in via di sviluppo: il 45% degli ammessi è di nazionalità etiope, il 20% pakistana, il 7% indiana, il 6% afgana, il 6% bangladese e il 4% turca.
Nei due anni precedenti il 6-7% degli ammessi si è poi effettivamente immatricolato; il trend di crescita delle richieste testimonia l’interesse crescente verso l’offerta formativa internazionale dell’Ateneo.
Attualmente, gli studenti iscritti al corso DEB sono circa 800, su un totale di circa 1.300 studenti stranieri presenti all’Univpm: numeri che confermano il ruolo strategico del corso nell’ambito della politica di apertura internazionale dell’Università.
L’indagine della Caritas
Nel corso del 2024, la Caritas diocesana di Ancona-Osimo ha condotto una mappatura sull'utilizzo dei servizi offerti dalle proprie strutture da parte degli studenti universitari. L’indagine ha riguardato l’intero anno e ha evidenziato che, su un totale di 1.498 ospiti diversi, 107 erano studenti universitari stranieri, pari al 7,1% del totale.
Le nazionalità più rappresentate tra questi studenti sono:
Etiopia: 46
Bangladesh: 13
India: 9
Pakistan: 7
25 studenti si sono dichiarati persone senza dimora; per ulteriori 19 non disponiamo di alcuna informazione in merito. I restanti ospiti, sebbene abbiano un posto letto garantito, non hanno accesso alla mensa universitaria né dispongono di mezzi di sussistenza adeguati, stando alle notizie fornite.
Dai risultati si deduce una forte convergenza tra questi dati e la provenienza geografica del corso di ‘’Digital Economic and Business’’. I dati evidenziano che circa il 8,23% degli studenti universitari stranieri ha richiesto il servizio mensa presso la Caritas Diocesana Ancona-Osimo nei mesi indicati; tale quota sarebbe sensibilmente maggiore se aggiustata della parte degli studenti che non risiede nel territorio poiché frequenta online.
Un significativo aumento della componete internazionale, se non accompagnata da misure di diritto allo studio, di welfare sociale e ad un miglioramento del contesto abitativo universitario Anconetano, potrebbe comportare un aumento di disagio sociale e a una pressione insostenibile sui servizi esistenti. La mancanza di un adeguato supporto potrebbe compromettere l'integrazione degli studenti internazionali, rendendo difficile la loro permanenza e il loro benessere nella comunità locale.
Ad essere veramente a rischio è una delle finalità pubbliche delle università, ossia la tutela del diritto allo studio, la possibilità per gli studenti capaci e meritevoli di accedere ai livelli più alti di istruzione, anche se non dispongono dei mezzi adeguati (art. 34 Cost.).
Abbiamo schematizzato le principali problematiche della componente studentesca straniera ricollegandole a tre diritti previsti nella costituzione italiana essenziali per consentire un effettivo diritto allo studio.
Diritto allo studio
Le scadenze del bando ERDIS per le borse di studio difficilmente sono in linea con le tempistiche degli studenti internazionali. Infatti il processo che porta lo studente straniero extracomunitario a frequentare in presenza i corsi dell’università di Ancona è molto lungo e complesso. In particolare l’ottenimento del visto presso l’ambasciata italiana può richiedere diversi mesi. Il 31,8% degli studenti internazionali a cui abbiamo sottoposto il sondaggio ha affermato di aver avuto bisogno tra i 3-4 mesi per ottenere il visto dopo la richiesta. Il 9,1% degli intervistati ha avuto bisogno di oltre 6 mesi. Una volta arrivati in Italia gli studenti internazionali devono anche rispettare gli adempimenti burocratici del bando, regolarizzare la loro permanenza in Italia con il permesso di soggiorno e completare, eventualmente, il processo d’immatricolazione. Il reperimento delle informazioni utili da parte degli studenti extracomunitari è anche esso molto difficile. Il 44% degli studenti stranieri a cui abbiamo sottoposto il questionario ha affermato di non aver partecipato al bando ERDIS per mancanza d’informazioni e oltre il 22% per difficoltà legate all’ottenimento dei documenti necessari per partecipare al bando.
Diritto all’abitare
La città di Ancona si è parzialmente salvata dalla crisi abitativa che ha colpito le grandi città universitarie italiane nell'ultimo decennio, ma ora sta iniziando a risentirne anche il capoluogo marchigiano. Nel 2023, si sono registrati 80 sfratti per fine locazione e 433 per morosità, evidenziando una situazione particolarmente critica rispetto alle altre province marchigiane. [6]In questo clima di incertezza, anche i locatori si trovano in difficoltà, e la condizione degli studenti stranieri risulta ancora più complessa. Attualmente mancano indicatori adeguati per monitorare l'emergenza abitativa degli studenti stranieri, ma è evidente che molti locatori affittano esclusivamente a studenti italiani. Una delle principali preoccupazioni riguarda la residenza abitativa legata al contratto di affitto, poiché un eventuale sfratto per mancato pagamento risulterebbe molto più complicato in questa situazione.
Il 63,6% degli studenti internazionali che ha risposto al questionario non è riuscito ad assicurarsi un alloggio prima del proprio arrivo in Italia. Il 95,5% degli studenti ha dichiarato di aver trovato difficoltoso ottenere un alloggio ad Ancona. Il 22,7% ritiene che tali difficoltà siano legate a fenomeni di discriminazione da parte dei proprietari o degli attuali inquilini. Inoltre, dall’indagine condotta dalla Caritas, 25 studenti dichiarano di essere senza dimora, e quindi sprovvisti anche dei requisiti necessari per il rilascio del permesso di soggiorno. A fronte di queste problematiche, esistono diversi strumenti che svolgono un ruolo importante, come il Fondo Carlo Urbani, che offre esoneri e riduzioni, oltre a un contributo monetario per supportare gli studenti universitari in situazioni di particolare disagio personale o economico. Inoltre, è previsto un contributo ministeriale per le spese di locazione degli studenti fuori sede, vincolato al pagamento dell'affitto in un determinato anno.
Entrambe le misure rappresentano un sostegno economico significativo per le spese di affitto, ma non facilitano la ricerca e l'ottenimento di un alloggio. Infatti, anche il pagamento di un sovraprezzo o l'anticipo di più mensilità potrebbe non essere sufficiente a garantire l'ottenimento di un'abitazione.
Diritto alla salute
Per gli studenti extra-comunitari, il costo dell’assicurazione sanitaria nazionale è aumentato significativamente a seguito di una modifica introdotta durante il governo Meloni, che ha innalzato la quota annuale da circa 150 euro a 700 euro. Questi studenti possono aderire al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) su base volontaria, ottenendo così la tessera sanitaria e l’assegnazione di un medico di medicina generale. È importante ricordare che un'assicurazione sanitaria, sia privata che nazionale, è necessaria ai fini del rilascio del permesso di soggiorno. [7]L’aumento del costo dell’iscrizione al SSN ha spinto molti studenti a optare per assicurazioni private più economiche, che però possono offrire una copertura sanitaria molto limitata. Il 63,6% degli studenti che hanno risposto al questionario hanno optato per un assicurazione sanitaria privata. Il 16,7% di questi studenti sono coperti solo relativamente ad infortuni mentre il 50% circa afferma di aver un’assicurazione privata che copre esclusivamente malattie ed infortuni.
Proposte
Come collettivo politico indipendente riteniamo inaccettabile che l’Università Politecnica delle Marche per rispondere alle esigenze del mercato dell’istruzione punti tanto sull’attrattività internazionale senza prima aver investito massicciamente in quegli interventi fondamentali per garantire condizioni di vita adeguate agli studenti stranieri accolti. L’Università sembra comunque riconoscere, nell’analisi di posizionamento presente nel piano strategico, una certa debolezza nell’internazionalizzazione dell’Ateneo. Analizzare le varie fasi del percorso che portano lo studente universitario internazionale ad Ancona è fondamentale per comprendere le complessità burocratiche e individuare le fasi più critiche. Dalla richiesta del visto d’ingresso, fino all’ottenimento del permesso di soggiorno, le difficoltà sono molteplici e i tempi d'attesa possono essere molto lunghi. Molte università, come l’Università degli Studi di Bari o l’Università di Bologna, hanno predisposto apposite sezioni nei loro siti web o linee guida per aiutare gli studenti internazionali a comprendere il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale italiano. È compito dell’Università organizzare iniziative, anche all’interno delle classi universitarie, fornendo le informazioni necessarie a garantire i diritti della componente internazionale. L’istituzione di un fondo che contribuisca alle spese sostenute per l’assicurazione sanitaria nazionale per soggetti particolarmente svantaggiati economicamente incentiverebbe l’utilizzo del sistema sanitario pubblico assicurando il diritto alla salute per la componente studentesca straniera. E’ opportuno rimodulare gli strumenti di supporto economico per il diritto all’abitare, come il fondo Carlo Urbani, alle nuove esigenze imposte dall’internazionalizzazione, ridefinendo gli importi e i criteri di calcolo del fondo, per assicurare che le quote erogate siano allineati alle reali necessità di ogni singolo caso. Le tempistiche del bando ERDIS per gli studenti internazionali devono necessariamente essere rimodulate tendendo conto delle tempistiche dei vari paesi di provenienza della componente studentesca. Allo stato attuale infatti lo scadenziario del bando non sembra essere allineato con le tempistiche di molti paesi di provenienza, in particolare con i tempi d’attesa del visto degli studenti etiopi, che rappresentano anche il principale bacino di provenienza del corso di “Digital Economics and Business”. Aumentare le strutture adibite all’alloggio degli studenti risulta essere fondamentale per far fronte alle problematiche abitative precedentemente descritte. Un piano di ampliamento degli alloggi universitari rappresenterebbe un investimento strategico per un Ateneo che ambisce a realmente a facilitare l’ottenimento di un alloggio per questa categoria di studenti particolarmente svantaggiata.
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[1] Cfr. ANVUR, 2023,’’ Rapporto 2023 sul Sistema della formazione superiore e della ricerca’’
[2] Cfr. Decreto Ministeriale n. 1170 del 07-08-2024
[3] Cfr. Decreto Ministeriale n. 1170 TABELLA 5 - FFO 2024 - Fondo Giovani - Mobilità internazionale Università Statali
[4] Univpm, 2025, “Piano strategico 2023-2025”,aggiornamento 2025, pag.14
[5] Univpm, 2025, “Piano strategico 2023-2025”,aggiornamento 2025, pag.28
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